25/01/11

Coltivare è meglio che finanziare il narcotraffico, coltivare non può essere un reato!

Dopo la partecipazione alla Million Marijuana March, prosegue la collaborazione dell' @.r.a. con forze antiproibizioniste di ogni colore politico, sul tema della libera coltivazione domestica della canapa, come da ultima mozione; il metodo radicale classico, dialogo e iniziativa politica con tutti, su obiettivi comuni, si è dimostrato efficace in tutto l'anno, il 2009, dedicato alla cannabis terapeutica, quando l'@.r.a. ha fondato patti di collaborazione con l' Associazione Luca Coscioni, con Pazienti Impazienti, con L'Associazione Cannabis Terapeutica, con il gruppo consiliare dei Verdi alla Regione Toscana, e molti altri. 
Benvenuta quindi alla SEL che annuncia iniziative sull'aspetto economico delle leggi sulla droga, tema che ha visto più volte i radicali soli protagonisti e combattenti contro il narcotraffico e il marketing del proibizionismo, per la legalizzazione dei mercati illeciti..
Sono intervenuta sabato scorso ad un dibattito a Forte Prenestino, a Roma, in nome della Associazione per la Sensibilizzazione sulla Canapa Autoprodotta in Italia, che riunisce vari e numerosi gruppi del settore, non connotata politicamente ma unita dal solo obiettivo di un miglioramento delle leggi vigenti sulla coltivazione domestica di canapa. La situazione attuale italiana consiste nel punire penalmente la coltivazione, anche se di una sola pianta, mentre l'uso personale, dopo il referendum radicale, non è un reato ma un illecito amministrativo. In teoria, perchè poi, checché ne dicano Fini e Giovanardi, divisi ma sempre uniti, è molto facile finire in carcere per uso personale e saltuario e ancor più facile ritrovarsi, per questo, uno stigma da tossicodipendente bisognoso di recupero. Una occasione di incontro, quella di Forte Prenestino, per tutti gli attori sociali coinvolti nell'argomento:
consumatori, malati, industriali, artigiani, imprenditori, consumatori spirituali, cuochi, ecc.

L'argomento sembra di poco conto, mentre la legalizzazione della coltivazione personale di canapa è il primo graduale passo per l'uscita dal proibizionismo, indicato anche da numerose società di studi transnazionali che si sono pronunciate sull'argomento. Sulla stessa linea, ma con altre particolarità, muove la battaglia boliviana per la libera coltivazione andina di coca per uso personale dei contadini, forze che unite potrebbero intentare una revisione delle famigerate convenzioni ONU sulle droghe.
Tutte le iniziative per informare correttamente sul fatto che un consumatore o coltivatore di canapa non è un criminale, che è meglio piantare che pagare le narcomafie, che coltivare non può essere un reato, avranno la piena partecipazione e il sostegno dell' @.r.a.




17/01/11

Giovanardi, i cavoli e le merende.

''I drammatici e luttuosi eventi che negli ultimi due giorni hanno visto per protagonisti persone in preda agli effetti dell'alcol e della droga, ripropongono in maniera pressante il tema della prevenzione e del contrasto dell'uso delle sostanze stupefacenti e dell'abuso delle bevande alcoliche''. Lo dichiara il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per la lotta alle tossicodipendenze, sen. Carlo Giovanardi, precisando che ''su questi fronti il Dipartimento antidroga non ha mai abbassato la guardia e, anzi, ha moltiplicato gli sforzi per sviluppare, a livello nazionale, un articolato piano di interventi per ridurre questi terribili fenomeni''. Giovanardi ha annunciato che il 20 gennaio prossimo ''si riunira' a Roma, a Palazzo Chigi, la Consulta degli operatori e degli esperti, convocate per fare il punto sulle iniziative messe in campo e sui possibili sviluppi futuri. Al termine, presso la sala stampa di Palazzo Chigi si terra' una conferenza stampa per presentare un'importate iniziativa editoriale del Dipartimento antidroga sulla cannabis e illustrare i risultati delle attivita' di monitoraggio nei confronti dei rave party, delle cosiddette 'droghe furbe' e degli esercizi commerciali che le commercializzano (Smart shop)''.


Premesso che Giovanardi si ricorda della differenza tra uso e abuso solo quando e dove gli fa comodo, vediamo quali sono i luttuosi eventi; cercando nelle news, si trova un incidente stradale nel quale due bambini e la loro madre sono morti, a Campobello di Mazara, e il papà è in gravissime condizioni. la loro macchina è stata travolta da una Bmw 320 B guidata da un giovane di 21 anni, Fabio Gulotta, rimasto illeso, che aveva nel sangue un tasso alcolemico di 0,72 milligrammi per litro, di poco eccedente il limite di 0,5, ma comunque sufficiente per indicare uno stato di ebbrezza. L'altra news luttuosa che attenga seppur vagamente al tema, è il festino a luci rosse finito in tragedia, dopo il quale un uomo è morto e il suo compagno è finito in coma. "I carabinieri della Compagnia Trionfale e della stazione Flaminio stanno accertando se sia stato fatto uso di cocaina durante la festa ... Erano le 4,45 quando è stata chiamata l'ambulanza da alcuni degli uomini presenti nella casa, avendo notato che M. V., di 42 anni, era privo di sensi e che invece il suo compagno, F. M., stava molto male. I sanitari del 118 non hanno potuto che constatare la morte di M.V. e hanno invece ricoverato l'amico all'ospedale Santo Spirito in gravi condizioni, anche se non è in pericolo di vita. Dagli esami, è emerso che quest'ultimo aveva fatto uso di cocaina ... gli investigatori non hanno trovato tracce di polvere bianca nell'appartamento. Non è escluso, però, che la coppia di omosessuali abbia sniffato «cocaina killer» oppure che abbia fatto uso di un'altra sostanza stupefacente, che, mischiata all'alcol, abbia mandato in overdose entrambi".

Che cosa possa esserci che unisce un incidente di macchina, certo tragico, una serata di festa finita male probabilmente a causa di un cattivo taglio, quindi di un effetto diretto delle politiche proibizioniste che non permettono un controllo sulle sostanze vendute illegalmente, e i rave party e le smart drugs, solo Giovanardi può capirlo. Con la cannabis, poi, che non ha mai ucciso nessuno in centinaia di anni di uso e pure di abuso, risultando una delle sostanze meno tossiche al mondo, il legame è davvero misterioso. Ogni scusa è buona, per il DAP, Dipartimento Politiche Antidroga, per spendere, male, i soldi dei cittadini e produrre una disinformazione, questa sì, davvero drammatica e luttuosa.

Claudia Sterzi

12/01/11

Il Senator Gentile o come ti vieto anche le cartine.

Il Senatore Antonio Gentile, allarmato da un servizio trasmesso dal TG4, ieri si è scagliato contro le macchinette automatiche che, a sentir lui, consentirebbero l'acquisto di "prodotti cannabinoidi", quali cartine, accendini, sigarette; si informi, piuttosto, il Senatore, prima di parlare, sui numeri di tali consumi, su che cosa può essere o no definito "prodotto cannabinoide", si interroghi su quale impulso tragico ha avuto quando si è immaginato che il divieto di vendita di cartine "lunghe" possa in qualche modo migliorare la situazione dei consumi di sostanze stupefacenti in Italia.
Dopo aver mandato in carcere e stigmatizzato come tossicodipendenti ragazzini con un grammo di canapa e sessantenni coltivatori di tre piante, dopo aver impedito ai malati di curarsi e ai cittadini di decidere in autonomia dei propri personali consumi, si vuole forse arrivare ad arrestare le persone in base alla lunghezza delle cartine? Il Senatore Gentile è forse parente di qualche produttore di cartine, il che spiegherebbe perfettamente il suo atteggiamento; infatti la proibizione di una merce non fa altro che alzarne il prezzo e sottrarla ai controlli di qualità e di produzione.

04/01/11

Lettera ai compagni antiproibizionisti

Compagni antiproibizionisti,
alcuni aggiornamenti.
Oggi ho prodotto le tessere dell' @.r.a. per il terzo anno di azione di rilancio della iniziativa radicale antiproibizionista, come da mozioni 2008 e 2009. A me sembrano ben venute, se volete vederle e partecipare, non vi resta che iscrivervi per il 2011. Questo, nella sua modalità economica, può avvenire per bonifico bancario, 
IT 08 T 03268 14100 052836533190 intestato a Claudia Sterzi, Banca Sella, Arezzo, 
per vaglia postale, indirizzo Claudia Sterzi - A.R.A. Podere Ulivo 132 Chiassa Superiore 52100 Arezzo, 
per contanti quando ci incontriamo. 
Si considerano richieste di facilitazioni economiche; l'iscrizione costa 10 euro per gli iscritti ad un soggetto della configurazione radicale, associazioni locali federate a RI comprese, e 30 euro per tutti gli altri. Questa modalità non incontra del tutto il mio favore, e ne parleremo alla prossima riunione. Ricordo, a tale proposito, che gli ultimi tentativi di convocare assemblee sono stati fallimentari non nel numero dei partecipanti, ma nel numero dei partecipanti iscritti, il che è insieme un bene e un male. Spero che un largo anticipo possa favorire una maggiore partecipazione e nella prossima mail vi indicherò un giorno esatto, tra marzo e aprile.
Rilancio per il terzo anno il rilancio della politica radicale antiproibizionista, che poi corrisponde al pensiero liberale della libera circolazione di beni, persone, idee ed élites, alla cancellazione dei protezionismi economici, alla democrazia della eguaglianza dei diritti, alla nonviolenza di un atteggiamento autorevole ma non autoritario.
Con la tessera, in omaggio un autentico e vivo seme di canapa per coltivare le nostre battaglie. :)

Con l'occasione ringrazio i primi cinque iscritti, Paolo Calvo, Paolo Breccia, Davide Miraglia, Luisa Simeone, Giulio Braccini 
Claudia