25/09/08

Cannabis terapeutica, Poretti: nessuna attenzione per i malati che si devono far carico economico dell'importazione dei cannabinoidi

Risposta inutile e lavamani all'interrogazione.

Intervento della Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale-Partito Democratico

Stamani il ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali ha risposto in aula con il sottosegretario Fabio Fazio ad una interrogazione che ho presentato con il senatore Marco Perduca per promuovere le terapie del dolore e l'utilizzo della cannabis terapeutica.

La cannabis terapeutica soffre di limitazioni non derivate dalla sua efficacia -attestata da ben 17 mila studi- ma dal collegamento con l'uso ludico della medesima sostanza. E cosi' un proibizionismo tira dietro un altro ben piu' grave -se e' possibile stabilire una gerarchia-: quello su cure, terapie, in particolare sulle cure contro il dolore.

Cosi' nell'Italia ultima in tutte le classifiche per le terapie contro il dolore, si aggiunge questa vicenda di per se' sintomatica: esistono dei derivati sintetici della cannabis -disponibili in gran parte dei Paesi europei- che risultano efficaci nella terapia del dolore, della nausea, del glaucoma, dei disordini neuromotori e per stimolare l'appetito nei pazienti affetti da Hiv-Aids e demenza.

Con il decreto del precedente Governo (18 aprile 2007) i cannabinoidi sono inseriti nella tabella II del Testo Unico sugli stupefacenti (legge 390/90): attestata la loro attivita' farmacologica, cio' non equivale alla loro immissione in commercio. Che spetta all'Aifa, e per cui ancora oggi e' necessaria l'importazione individuale a carico del paziente, tranne nei casi di somministrazione in regime di ricovero ospedaliero. Importazione individuale costosa, complicata e discriminatoria. Infatti tranne le Asl di Bolzano, Crotone e Roma, dove e' previsto un rimborso, l'acquisto risulta a carico del malato, e una scatola di Sativex, sufficiente per un mese di terapia, costa 600 euro. Nonostante esista un Sistema Sanitario Nazionale e un diritto alla cura scritto in Costituzione, accade che un cittadino di Bolzano e uno di Firenze affetti dalla medesima patologia, si trovino in due situazioni diverse.

Nella risposta il sottosegretario si e' limitato a ricordare che l'immissione in commercio dei farmaci spetti all'Aifa e che il Consiglio Superiore della Sanita', a febbraio 2008, ha espresso parere negativo su alcune condizioni cliniche, compresa la sclerosi multipla. Fazio ha sostenuto che l'autocoltivazione e' una pratica illegale, così come l'autoproduzione, e che non sarebbe ipotizzabile per una serie di motivi, tra cui l'assenza di indicazioni e procedure dettagliate che generalmente sono riportate in etichettatura.

Non e' un caso che la discriminazione di trattamento e la complessita' di utilizzo dei cannabinoidi non abbia trovato risposta: manca la volonta' di favorire e promuovere l'uso di questa sostanza. Frapporre la difficolta' dell'autorizzare alla coltivazione terapeutica per la contrarieta' alle leggi in merito, e' non rispondere politicamente.

Ricordo che, per esempio, in USa -Paese decisamente proibizionista in materia di droghe- in 12 Stati -e prossimamente si terranno tre referendum in altrettanti Stati- e' possibile la coltivazione ad uso terapeutico. Quindi, che sul tema degli investimenti sulle terapie del dolore il problema sia tutto politico, mi sembra abbastanza evidente. Non mi e' sembrata evidente, invece, la risposta politica del Governo sulla sua intenzione o meno di promuovere questo tipo di terapia contro il dolore.



A questo indirizzo lo svolgimento dell'interrogazione

05/09/08

Sativex a Bolzano

Comunicato stampa di centrodestra a difesa del diritto dei malati

SATIVEX PER I MALATI DI SCLEROSI MULTIPLA: OCCORRE UN NUOVO ATTO DI UMANITA’ DA PARTE DELL’ASSESSORATO COMPETENTE

“Chiediamo all’ass. provinciale alla Sanità un atto ulteriore di coraggio e di umanità, reintroducendo la distribuzione del farmaco Sativex a Bolzano per coloro che soffrono di sclerosi multipla. Non è pensabile infatti che la nostra Provincia si arrenda difronte al dolore che l’assenza di questo farmaco a base di cannabis provoca ai pazienti, provocando anche l’insorgenza di gravi neuropatie”. Lo affermano i Consiglieri provinciali di AN-PdL Mauro Minniti ed Alberto Sigismondi che già in passato avevano affiancato la battaglia delle molte persone affette da sclerosi multipla, “una battaglia che non può essere di parte o di partito, ma che deve essere trasversale, nell’interesse di persone molto più sfortunate di quelle sane”, chiariscono i due esponenti di AN-PdL. Da sempre contrari all’uso di droghe ed alla differenziazione fra quelle leggere e pesanti, Minniti e Sigismondi non si scandalizzano difronte all’uso a scopo terapeutico della cannabis, “visto che già oggi la morfina viene utilizzata per alleviare il dolore dei malati terminali”, affermano ancora i due Consiglieri provinciali di opposizione. “Quanto viene segnalato dal Vice Pres. ACT-associazione cannabis terapeutica Stefano Balbo circa l’esistenza di due colture sperimentali di canapa per uso medico in Val di Cembra in Trentino – sottolineano ancora Minniti e Sigismondi - è certamente un’opportunità importante per i molti malati di sclerosi multipla; peraltro si tratta di due colture estremamente controllate, “figlie” in qualche modo di ciò che avviene presso il Centro di Ricerca delle Colture Industriali del Consiglio per la Sperimentazione e la Ricerca in Agricoltura gestito dal dott. Gianpaolo Grassi, autorizzato dal Ministero della Salute dove le oltre 1000 linee di piante di canapa “geneticamente” stabilizzate producono una varietà con gli stessi principi attivi presenti proprio nell’estratto di quel “Sativex” utilissimo per i pazienti affetti da sclerosi”. Sull’argomento ora Minniti e Sigismondi hanno presentato un’ulteriore interrogazione alla Presidenza del Consiglio per sapere se la Provincia Autonoma di Bolzano stia vagliando, serenamente e seriamente, l’opportunità di istituire una produzione analoga presso il centro di Laimburg, così come richiesto dalla stesso Balbo.
18/06/2008: Lettera dell' Assessore alla sanità e alle politiche sociali della Provincia autonoma di Bolzano, Alto Adige, Dottor Richard Theiner, indirizzata al collega Dr. Massimo Russo, Assessore alla sanità della Regione Sicilia.

Nella lettera si sollecita l'attenzione alla diversità di trattamento, a secondo della regione o provincia di appartenenza del malato, nell'erogazione del farmaco Sativex, un farmaco a base di principi attivi estratti dalla canapa, utile nella cura della sclerosi multipla.

02/09/2008: Lettera del Vicepresidente dell' Associazione Cannabis Terapeutica allo stesso Assessore Richard Theiner.

Nella lettera si evidenzia come il Sativex abbia cessato di essere disponibile anche a Bolzano e si suggeriscono ipotesi di soluzione.

04/09/08

Malata punita perchè cercava di curarsi e di soffrire meno

Divieto di coltivazione della canapa in contrasto con i diritti del malato

Pochi giorni fa, a Venezia, i Carabinieri sono entrati in casa di un professore in pensione di 66 anni e di sua moglie, 58 anni, malata di distrofia muscolare da 30 anni, invalida in seggiola a rotelle; lì i militi hanno rinvenuto, e sequestrato, 42 piante di canapa coltivate in 16 vasi. La signora ha dichiarato di usare da sei anni la canapa per i suoi effetti miorilassanti e analgesici; del fatto sono informati i medici che la seguono.
La signora ha dichiarato: "O mi cercherò uno spacciatore oppure sarò costretta ad aumentare i dosaggi di farmaci, quali il Valium, che mi danno effetti collaterali".
Nel verbale si legge che le sanzioni previste potranno essere sospese "qualora l'interessato richieda di essere avviato a un programma di recupero". "Magari ci fosse un programma di recupero per la mia malattia", ha commentato la signora.
Questa la notizia; in poche righe, tutta la follia legislativa che negli anni si è accanita su una pianta, la canapa, alla quale decenni di demonizzazione cieca non sono riusciti a togliere il credito, sia terapeutico che ludico, del quale gode presso tutti i popoli del mondo. A fronte di un effetto terapeutico conclamato dalla saggezza popolare e dai risultati di studi scientifici, è proibito coltivarla in casa propria, è proibito acquistarla, detenerla, cederla; ed è proibitivo il prezzo al quale le unità sanitarie rivendono i farmaci a base di canapa, che solo loro hanno il monopolio di importare dall'estero.
Non è più sopportabile, nè sostenibile, una politica che impedisce l'accesso a farmaci efficaci senza alcun motivo valido, punendo contemporaneamente anche la coltivazione domestica. Da leggi proibizioniste e illiberali deriva e risulta la violazione dei diritti del malato. Di fronte a fatti come quello di Venezia emerge chiaramente l'urgenza di porre un termine, o almeno un freno alla deriva autoritaria in tema di sostanze stupefacenti, risultata oltretutto assolutamente inefficace.