07/04/11

Qualcosa in più su Leone Bianco Leone Nero


Giuseppe Nicosia, autore del libro Leone Bianco Leone Nero, ha partecipato con l' On. Rita Bernardini, Giancarlo Cecconi, segretario dell' ASCIA, e me, alla conferenza stampa che recentemente abbiamo tenuto alla Camera dei Deputati per presentare documenti ed iniziative in materia di regolamentazione della coltivazione domestica di canapa. In quella occasione ci ha parlato di mafia, di come le coltivazioni illegali di canapa siano "l'oro verde" del narcotraffico e della criminalità organizzata.
Poco dopo ci siamo ritrovati a Bologna, durante una gran bella assemblea che ha visto l'accordo di tanti gruppi che da anni lavorano sul tema, una assemblea dalla quale rinasce la speranza di veder cambiare una legge che tanti danni produce, in tutti i sensi e in tutti i modi.
Non passa giorno nel quale io non riceva racconti di poveri cittadini normali, la maggior parte giovani e senza grandi mezzi economici e/o culturali, racconti da incubo: botte, minacce, perquisizioni, perquisizioni corporali, abusi, tutto per le famose piantine sul balcone o nel campo.
Oltretutto, per il semplice fatto di coltivare canapa, cosa che in Italia fino a pochi decenni fa non solo non era proibita ma incoraggiata, senza che questo producesse i danni sociali che sono nati col proibizionismo, ci si trova additati, insultati, diffamati. 


Serva per esempio questo demenziale servizio che ai tempi accompagnò l'arresto di Giuseppe; le uniche foto "vere" sono la sua e due foto dell'interno della casa. Tutto il resto, le jeep dei carabinieri in un campo di serre, l'arrestato che viene portato via e si copre, ecc., è stato accostato senza alcun nesso reale al servizio, cioè sono immagini che non si riferiscono a quell' arresto, ma di repertorio. Il peso, 18 chili, si riferisce alle piante intere comprese le radici e compreso il pane di terra che le conteneva.
Così spesso i giornalisti rendono un pessimo servizio non solo ai diretti interessati, ma soprattutto ai cittadini ai quali è rivolta e dedicata l' informazione; come quando, altro esempio, ci si ostina a parlare di legge Fini Giovanardi come di legge sulle "tossicodipendenze". In base alla Fini Giovanardi vengono arrestati, appunto, cittadini che niente hanno a che fare con la tossicodipendenza, semplici, sani ed innocui coltivatori e consumatori.

Claudia Sterzi

3 commenti:

kira ha detto...

leone bianco leone nero..libro interessantissimo che colpisce fin dalla copertina, per la frase ironica la legge non è uguale x tutti. Non mi aspettavo potesse catturar il lettore così tanto da finirlo in pochi giorni!a tutti quelli che giudicano il libro dalla copertina: "aprite le vostre menti e date la possibilità a gente punita gravemente x sciocchezze, di esprimere il suo punto di vista su carcere, leggi e droghe da chi davvero le ha vissute sulla propria pelle. leggetelo!

Unknown ha detto...

Ho vissuto un'avventura simile,trovate a casa mia 7 piante ad essiccare che avevo coltivato con lampade.Arrestata per coltivazione ai fini dello spaccio,ho passato 2 mesi in carcere e sono tutt'ora ai domiciliari,ma non a casa mia in quanto luogo dell'orrendo crimine.
P.S.Sono una signora di 50 anni,il mio reddito era dato da un'attivita' commerciale che ho dovuto chiudere.Mi hanno rovinato la vita

Unknown ha detto...

Ho vissuto un'avventura simile,trovate a casa mia 7 piante ad essiccare che avevo coltivato con lampade.Arrestata per coltivazione ai fini dello spaccio,ho passato 2 mesi in carcere e sono tutt'ora ai domiciliari,ma non a casa mia in quanto luogo dell'orrendo crimine.
P.S.Sono una signora di 50 anni,il mio reddito era dato da un'attivita' commerciale che ho dovuto chiudere.Mi hanno rovinato la vita