19/06/11

Commissione Globale e Forum Droghe.

C’è un parallelo fra i dati, forniti dall’ ONU, che aprono la relazione della Commissione Globale per le politiche sulla droga e quelli, italiani, provenienti dal Ministero dell’ Interno ed esposti da Forum Droghe, Magistratura Democratica e il Gruppo Abele durante il seminario del 10 e 11 giugno scorsi.


La Commissione Globale ci informa, con una semplicità disarmante, che il consumo annuale di droga e “la scala globale dei mercati di droga illegale, ampiamente controllati dal crimine organizzato, a 50 anni dalla Convenzione Unica sugli stupefacenti delle Nazioni Unite, a 40 anni da quando il presidente Nixon lanciò la guerra alla droga del governo nordamericano, è nei fatti cresciuto in modo spettacolare. Mentre non sono disponibili stime esatte del consumo globale nel periodo completo dei 50 anni, una analisi dei soli ultimi dieci anni mostra un esteso mercato crescente e dimostra il fallimento della guerra alla droga” e delle convinzioni di quei politici convinti “che azioni repressive e severe per il rispetto della legge contro coloro che sono coinvolti nella produzione di droghe, distribuzione ed uso, avrebbero portato a una costante diminuizione del mercato delle droghe controllate come eroina, cocaina, cannabis, e all’ eventuale avvento di “un mondo senza droghe”.”

Dal 1998 al 2008, secondo le stime ONU, il consumo annuale di oppiacei è passato da 12,9 milioni a 17,35 milioni, con un incremento del 34,5 %; per la cocaina l’incremento è del 27 %, da 13,4 milioni a 17 milioni; il consumo annuale di cannabis è cresciuto dell’ 8,5 % passando dai 147,4 milioni del 1998 ai 160 milioni del 2008.

La fotografia dell’ Italia fornita dal seminario di Forum Droghe ci propone una analisi ugualmente significativa degli ultimi 5 anni, quanti ne sono passati dal decreto legge Fini Giovanardi, che ha stravolto la precedente Jervolino Vassalli, reintroducendo l’equiparazione tra droghe, cioè comprendendo la canapa nella stessa categoria di morfina o anfetamine. I dati ufficiali ci dicono come all'autorita' giudiziaria siano state segnalate 178.578 persone per droga tra il 2005 e il 2010, e in 61.292 casi la sostanza in questione era la cannabis. Ogni anno circa 40 mila consumatori sono stati segnalati alle prefetture per uso personale: oltre il 70% erano cannabinoidi. Nel 2010 sono aumentate del 7,12% le segnalazioni all'autorita' giudiziaria per droga, raggiungendo il record di 39.053 persone segnalate. Piu' del 40% delle denunce (16.030) riguardava la canapa (8.102 per hashish, 6.5556 per marijuana, 1.372 per coltivazione).

Alcune raccomandazioni della Commissione globale sembrano riguardare proprio l’ Italia: “Incoraggiare i governi a sperimentare modelli di regolamentazione giuridica della droga per minare il potere del crimine organizzato e salvaguardare la salute e la sicurezza dei loro cittadini. Questa raccomandazione vale soprattutto per la cannabis, ma incoraggiamo anche altri esperimenti di depenalizzazione e regolamentazione legale, che possano raggiungere questi obiettivi e fornire modelli per altri”; “Arrestare e imprigionare decine di milioni di queste persone, negli ultimi decenni, ha riempito le prigioni e distrutto vite e famiglie senza ridurre la disponibilità di droghe illecite o il potere delle organizzazioni criminali. Sembra non ci sia limite al numero di persone disposte a impegnarsi in tali attività per migliorare la loro vita, provvedere alle loro famiglie, o comunque sfuggire alla povertà. Le risorse per il controllo della droga possono esser meglio dirette altrove.”

Fra i luoghi comuni più palesemente erronei che in terra e in ciel semina Giovanardi c’è quello che la legalizzazione di un fenomeno ne faccia crescere le dimensioni; così non è, nella storia, a partire dalle guerre dell’oppio fino alla battaglia combattuta contro l’aborto clandestino, così non è nella esperienza di tutti i giorni, così non è nei dati che l’ONU stessa, e lo stesso Ministero italiano forniscono. Quello che le cifre, le stime, lo studio, l’evidenza e il ragionamento scientifico dimostrano con certezza è che, al contrario, nel governo delle strategie e delle politiche sulla droga, la proibizione e l’incarcerazione, il controllo e la punizione fisica, aumentano il consumo, il mercato, l’abuso e la dipendenza.

La conclusione della sintesi della Commissione Globale per le politiche sulla droga è lapidaria, e mi trova perfettamente concorde: “Ora è il tempo di agire”.

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Commissione Globale per le politiche sulla droga

Relazione – pag 6 di 24

INTRODUZIONE



STIME DELLE NAZIONI UNITE DEL CONSUMO ANNUALE DI DROGA DAL 1998 AL 2008

                                           OPPIACEI       COCAINA       CANNABIS

1998                                  12.9 MILIONI 13.4 MILIONI 147.4 MILIONI

2008                                  17.35 MILIONI 17 MILIONI 160 MILIONI

% di incremento                        34.5 %              27 %              8.5 %

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La guerra alla droga è fallita. Quando, 50 anni fa, fu data la Convenzione Unica sui Narcotici e Stupefacenti delle Nazioni Unite, quando, 40 anni fa, il presidente Nixon lanciò la guerra alla droga del governo nordamericano, gli uomini politici credettero che azioni repressive e severe, per il rispetto della legge, contro coloro che si trovano coinvolti nella produzione di droghe, distribuzione ed uso, avrebbero portato a una costante diminuzione del mercato delle droghe controllate come eroina, cocaina, cannabis, e all’ eventuale avvento di “un mondo senza droghe”. La scala globale dei mercati di droga illegale, ampiamente controllati dal crimine organizzato, è nei fatti cresciuto in modo spettacolare in questo periodo. Mentre non sono disponibili stime esatte del consumo globale nel periodo completo dei 50 anni, una analisi dei soli ultimi dieci anni mostra un esteso mercato crescente e dimostra il fallimento della guerra alla droga.

Nonostante la crescente evidenza di come le attuali politiche non raggiungano i loro obiettivi, la maggior parte degli organismi politici, a livello nazionale e internazionale, si sono orientati ad evitare un aperto esame o un dibattito sulle alternative.

Questa mancanza di governo delle strategie sulla droga ha motivato la formazione della nostra Commissione, e ci orienta nella nostra visione che questo è il tempo giusto per una revisione seria, esaustiva e di grande lungimiranza, delle politiche che possano rispondere al fenomeno della droga.



Il punto di partenza di tale revisione è riconoscere che il problema globale della droga è un insieme di istanze sanitarie e sociali interdipendenti da governare, più che una guerra da vincere.

I membri della Commissione hanno concordato quattro principi fondamentali che possono essere da guida per le politiche e le strategie, nazionali e internazionali, sulla droga, e hanno formulato undici raccomandazioni per l’azione.



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