Dopo la partecipazione alla Million Marijuana March, prosegue la collaborazione dell' @.r.a. con forze antiproibizioniste di ogni colore politico, sul tema della libera coltivazione domestica della canapa, come da ultima mozione; il metodo radicale classico, dialogo e iniziativa politica con tutti, su obiettivi comuni, si è dimostrato efficace in tutto l'anno, il 2009, dedicato alla cannabis terapeutica, quando l'@.r.a. ha fondato patti di collaborazione con l' Associazione Luca Coscioni, con Pazienti Impazienti, con L'Associazione Cannabis Terapeutica, con il gruppo consiliare dei Verdi alla Regione Toscana, e molti altri.
Benvenuta quindi alla SEL che annuncia iniziative sull'aspetto economico delle leggi sulla droga, tema che ha visto più volte i radicali soli protagonisti e combattenti contro il narcotraffico e il marketing del proibizionismo, per la legalizzazione dei mercati illeciti..
Sono intervenuta sabato scorso ad un dibattito a Forte Prenestino, a Roma, in nome della Associazione per la Sensibilizzazione sulla Canapa Autoprodotta in Italia, che riunisce vari e numerosi gruppi del settore, non connotata politicamente ma unita dal solo obiettivo di un miglioramento delle leggi vigenti sulla coltivazione domestica di canapa. La situazione attuale italiana consiste nel punire penalmente la coltivazione, anche se di una sola pianta, mentre l'uso personale, dopo il referendum radicale, non è un reato ma un illecito amministrativo. In teoria, perchè poi, checché ne dicano Fini e Giovanardi, divisi ma sempre uniti, è molto facile finire in carcere per uso personale e saltuario e ancor più facile ritrovarsi, per questo, uno stigma da tossicodipendente bisognoso di recupero. Una occasione di incontro, quella di Forte Prenestino, per tutti gli attori sociali coinvolti nell'argomento:
consumatori, malati, industriali, artigiani, imprenditori, consumatori spirituali, cuochi, ecc.
Sono intervenuta sabato scorso ad un dibattito a Forte Prenestino, a Roma, in nome della Associazione per la Sensibilizzazione sulla Canapa Autoprodotta in Italia, che riunisce vari e numerosi gruppi del settore, non connotata politicamente ma unita dal solo obiettivo di un miglioramento delle leggi vigenti sulla coltivazione domestica di canapa. La situazione attuale italiana consiste nel punire penalmente la coltivazione, anche se di una sola pianta, mentre l'uso personale, dopo il referendum radicale, non è un reato ma un illecito amministrativo. In teoria, perchè poi, checché ne dicano Fini e Giovanardi, divisi ma sempre uniti, è molto facile finire in carcere per uso personale e saltuario e ancor più facile ritrovarsi, per questo, uno stigma da tossicodipendente bisognoso di recupero. Una occasione di incontro, quella di Forte Prenestino, per tutti gli attori sociali coinvolti nell'argomento:
consumatori, malati, industriali, artigiani, imprenditori, consumatori spirituali, cuochi, ecc.
L'argomento sembra di poco conto, mentre la legalizzazione della coltivazione personale di canapa è il primo graduale passo per l'uscita dal proibizionismo, indicato anche da numerose società di studi transnazionali che si sono pronunciate sull'argomento. Sulla stessa linea, ma con altre particolarità, muove la battaglia boliviana per la libera coltivazione andina di coca per uso personale dei contadini, forze che unite potrebbero intentare una revisione delle famigerate convenzioni ONU sulle droghe.
Tutte le iniziative per informare correttamente sul fatto che un consumatore o coltivatore di canapa non è un criminale, che è meglio piantare che pagare le narcomafie, che coltivare non può essere un reato, avranno la piena partecipazione e il sostegno dell' @.r.a.