02/02/12

Perchè la memoria abbia un futuro gioverà metterci un po' del nostro


1993: il Partito Radicale promuove, e riesce a portare al voto, 8 quesiti referendari abrogativi di altrettante leggi. Fra questi, abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti (quorum raggiunto, vincono i sì), abrogazione di norme della legge elettorale del Senato per introdurre il sistema elettorale maggioritario uninominale (quorum raggiunto, vincono i sì), abrogazione delle pene per la detenzione ad uso personale di droghe (quorum raggiunto, vincono i sì).
2012: dopo quasi venti anni, quei risultati sono stati completamente stravolti da un sistema di regime governato dai partiti che sono riusciti a: ripristinare il finanziamento pubblico cambiandogli il nome, cosicché il furto di risorse economiche a danno dei cittadini e la impossibilità di un ricambio di élites non solo non sono stati abrogati ma anzi si sono aggravati; introdurre e legittimare leggi elettorali che con la volontà espressa dai cittadini niente hanno a che vedere; riempire le carceri italiane di semplici consumatori di sostanze stupefacenti che nessun altro reato hanno commesso se non quello di avere delle propensioni al consumo diverse ma logicamente equiparabili a quelle dei consumatori di tabacco o di caffè.
Che democrazia è quella nella quale la volontà dei cittadini espressa con regolare voto referendario non conta nulla? E quale esempio di rispetto della legge e della Costituzione hanno dato i responsabili di questo tradimento? Ai cittadini italiani la sentenza.

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