La guerra alla droga e la pandemia di HIV/AIDS
La guerra globale contro le droghe sta incrementando la pandemia di AIDS fra i consumatori di droghe e i loro partner sessuali. Si stima che oggi, nel mondo, 33 milioni di persone vivano con l’HIV, e i consumatori di droghe da iniezione rappresentino approssimativamente un terzo delle nuove infezioni da HIV, esclusa l’Africa subsahariana. Mentre il numero di nuove infezioni annuali è diminuito a partire dagli ultimi anni ’90, l’incidenza dell’ HIV è aumentata di più del 25% in sette paesi, nello stesso periodo, in gran parte come risultato di trasmissione di HIV in relazione all’uso di droghe iniettabili. Cinque di questi paesi sono in Europa Orientale ed Asia centrale, dove la guerra alla droga si sta combattendo con modalità aggressive, e, come conseguenza, il numero di persone che vivono con l’HIV in questa parte del mondo è quasi triplicata, dal 2000 (1).
A livello mondiale, si stima che circa 16 milioni di persone
si iniettino droghe illegali; di questi, 3 milioni, o quasi una su cinque, vive
con l’HIV. Si stima che la prevalenza media dell’ HIV tra coloro che si iniettano
droghe in Cina, Stati Uniti e Federazione Russa – i tre paesi che hanno il
maggior numero di consumatori di droghe da siringa – sia rispettivamente del
12%, del 16% e del 37% (2). Dunque queste statistiche segnalano la presenza di una
grave emergenza pubblica sanitaria; evidenziano il ruolo causale che i metodi
punitivi associati alla applicazione della legge sulla droga hanno svolto nell’
incremento dell’epidemia di HIV in tale popolazione (3). Come si descrive in
seguito, trattare il consumo di droga come un reato accresce l’epidemia di HIV
attraverso vari meccanismi.
COME LA GUERRA ALLE DROGHE ACCRESCA LA PANDEMIA DI HIV:
*La paura dell’arresto spinge i consumatori di droghe a
restare nascosti, lontani dai test per l’HIV e dai servizi di prevenzione, in
ambienti ad alto rischio.
*Le limitazioni nella distribuzione di siringhe sterili ai
consumatori hanno come conseguenza un uso maggiore di siringhe condivise.
*Le proibizioni o restrizioni delle terapie di
somministrazione di oppiacei e altri trattamenti basati sull’evidenza hanno,
come conseguenza, tossicodipendenze non curate e comportamenti a rischio di HIV
evitabili
*Le condizioni di vita e la mancanza di mezzi di prevenzione
del’ HIV nelle carceri producono contagi di HIV tra i consumatori di droghe in
carcere.
*Le interruzioni della terapia antiretrovirale per l’HIV provocano un aumento della carica
virale dell’ HIV con la conseguente trasmissione di HIV e aumento della
resistenza agli antiretrovirali.
*I già limitati fondi pubblici vengono dispersi in dannosi e
inefficaci sforzi repressivi, invece di essere investiti in strategie
comprovate di prevenzione dell’ HIV.
Riferimenti bibliografici:
to HIV in people who use drugs. Lancet, 2010; 376(9740): 551-563.
Riferimenti bibliografici:
1
UNAIDS report on the global AIDS epidemic 2010. http://www.unaids.org/
globalreport/documents/20101123_GlobalReport_full_en.pdf.
2
Mathers BM, Degenhardt L, Phillips B, et al. Global epidemiology of
injecting drug use and HIV among people who inject drugs: a systematic
review. Lancet, 2008; 372(9651): 1733-1745.
3
Beyrer C, Malinowska-Sempruch K, Kamarulzaman A, Kazatchkine M,
Sidibe M, Strathdee SA. Time to act: a call for comprehensive responses
to HIV in people who use drugs. Lancet, 2010; 376(9740): 551-563.
1 commento:
Perche non viene mensionata anche l'epatite c ? che e molto più diffusa del'AIDs tra i consumatori di sostanze inietabili ?
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