22/12/13

Mala tempora (Tempi maligni)

VIETATO
I giornalisti, si sa, scrivono per lavoro e non per passione, così non si si potrà mai sapere se un brutto articolo sia frutto di una idiozia congenita o della difficoltà di inventarsi un cervello che non si ha.

La premessa è d'obbligo per parlare di un articolo uscito ieri su Tempi, a firma Alfredo Mantovano, dal titolo: "Uruguay? No grazie. L’idea della cannabis di Stato è uno sballo solo per chi è rimasto agli anni Settanta".

I bersagli dell'attacco sono le dichiarazioni della Ministro Bonino e l'iter parlamentare di un disegno di legge proposto dall' On.Farina (SEL); su questo non c'è nulla da rispondere, perché fortunatamente Mantovano è del tutto ininfluente sulle scelte dei Ministri e sulle attività legislative del Parlamento.

Purtroppo però gli argomenti che Mantovano mette in campo sono molto ipocriti e arruffati e devono essere smentiti.

Per dimostrare che nessuna differenza esiste tra droghe pesanti e cannabis, spara intanto una cifra iperbolica: “il Thc …  è oggi venti volte superiore che negli spinelli di un quarto di secolo fa”, una cosa ridicola, come tutti sanno, dato che 25 anni fa il Thc medio oscillava intorno al 7/8 %, con punte fino al 15 %, che, moltiplicate per 20, sfidano la matematica. Fosse anche stato, il Thc medio, tra il 3/4 %, una pianta che produca cime all’80 % di Thc ancora non si è mai vista sulla faccia della terra. Ma per Mantovano, l’argomento è chiuso, trattasi di autodistruzione, tal quale la canna al buco in vena.

Dove dà il meglio però è nell’argomento successivo, basato sempre sulla errata premessa che fumare canapa voglia dire autodistruggersi; il paragone di Mantovano è ardito, arrampicato su altissimi specchi - è giusto che lo Stato si impicci dei fatti privati dei cittadini e li tuteli da se stessi, come nel caso del casco obbligatorio - un paragone che fa acqua, e confonde un obbligo, di indossare dispositivi  di sicurezza, con una proibizione; a sentire lui, lo Stato dovrebbe proibire di mangiare troppa cioccolata, di fare una vita sedentaria, e magari controllare che le luci nelle case siano distribuite a norma.

Non è ancora il sabato fascista, ma ci siamo quasi.


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