Conferenza Latinoamericana sulle
politiche per le droghe, in San José, Costa Rica
“Sintesi finale
L’America Latina ha una propria voce e cerca di essere
protagonista nella trasformazione di un percorso che fino ad ora ha portato
solo guerra, violenza e la criminalizzazione dei settori più deboli dei nostri
popoli”. Con questa frase del Coordinatore Generale del Comitato organizzatore,
Pablo Cymerman, si potrebbe riassumere la prospettiva che ha concluso questa V^
Conferenza Latinoamericana sulle politiche per le droghe, realizzata in San
José, Costa Rica, organizzata dalla Confederazione CONFEDROGAS e
l’organizzazione locale ACEID.
Due giorni di intenso dibattito, con la partecipazione delle
più alte autorità del paese ospite e funzionari dei governi della regione, dei rappresentanti
delle principali agenzie delle Nazioni Unite e della Organizzazione degli StatiAmericani, OEA, dei principali esperti e attivisti della società civile, hanno
reso chiaro che l’America Latina cerca di dirigersi verso un cambiamento di
paradigma nelle politiche sulle droghe, che rispetti i diritti umani, che
consideri i consumatori di droghe come soggetti di diritto e affronti il
consumo problematico di droghe facendone una questione di salute pubblica. E stata
sollevata anche la necessità di avanzamenti nelle politiche di regolamentazione
del mercato delle droghe.
Gli Stati della regione saranno presenti, con le conclusioni
della V^ Conferenza, nella Assemblea Generale Straordinaria dell OEA sulle
droghe, che avrà luogo il 19 settembre in Città del Guatemala.
Più di 500 partecipanti arrivati da tutti i paesi della
regione hanno riempito il salone principale dell’Hotel Radisson per seguire
attentamente lo svolgersi delle commissioni e parteci pare ai numerosi eventi
satelliti nell’incontro più importante dell’America Latina riguardo alle
politiche sulle droghe. Ha avuto incarico di pronunciare le prime parole Celso
Gamboa, Ministro della Sicurezza in Costa Rica, che ha aperto la conferenza in
nome del presidente di Costa Rica, Luis Guillermo Solís. “Gran parte della
lotta contro il narcotraffico ci porta alla criminalizzare la povertà”, ha
sottolineato, rimarcando che si debbono concentrare gli sforzi contro quelli
che maneggiano i capitali economici”. “Abbiamo combattuto la violenza con la
violenza e il risultato non è stato utile se non a generare più violenza ancora.
Il Ministro ha detto che “il Parlamento sta discutendo della legalizzazione
della cannabis a fini terapeutici, questo dimostra che siamo un paese aperto
alla discussione e permeabile alle nuove idee”; ha poi concluso: “dobbiamo
rifondare le strategie con uno sguardo alla sanità pubblica ma anche alla
questione economica, è ora di finirla con la punizione come soluzione a questo problema.
Se non ci concentriamo sulla prevenzione raccoglieremo frutti avvelenati”.
Fonte: CONFEDROGAS
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