L' ASCIA (Associazione per la sensibilizzazione sulla canapa autoprodotta in Italia) nasce dalla volontà e dall' impegno di un gruppo di persone unite dall' intento di dar fine a quelle leggi illiberali che configurano il reato di coltivazione domestica per uso personale, un astruso concetto giuridico irrecipibile da uno Stato di diritto. Migliaia di piccoli coltivatori di canapa finiscono in carcere ogni anno e si vedono devastare la vita per un comportamento privato, che non produce vittime, tanto innocuo quanto irrilevante.
Le ultime direttive del Sottogretario con delega alla droga, Giovanardi, infieriscono su guidatori e lavoratori con test che, riguardo ai cannabinoidi, rilevano non la guida in stato di alterazione, ma il semplice uso anche di settimane prima.
Si arriva all'assurdo che è più grave coltivarsi una piantina sul balcone (sì, anche una sola), che non arricchire le tasche delle mafie del narcotraffico scendendo nei vicoli a comprarsi sostanze dalla provenienza e composizione dubbia.
E' così che si sconfigge il crimine? Si vogliono davvero perseguitare i grandi mercanti illegali di droghe o si vogliono perseguitare dei cittadini industriosi che con tali mercanti non vorrebbero avere a che fare?
Non vogliamo promuovere gli abusi di alcunché, né l'uso smodato in età adolescenziale; anzi. Cerchiamo di ripristinare la responsabilità individuale e combattere la criminalizzazione del consumo personale, già depenalizzato con referendum popolare del 1993.
1975 Marco Pannella Disobbedienza civile |
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