In questi giorni tutti i difensori dei diritti civili italiani si sono indignati, e a ragione, per le solite deliranti esternazioni del sottosegretario Carlo Giovanardi. Il nostro si è occupato stavolta di pubblicità e marketing, rivolgendo una pesante critica ad una pubblicità della IKEA, che mostra due uomini mano per la mano; “aperti a tutte le famiglie”, recita lo slogan.
Apriti cielo spalancati terra! Quel manifesto è contro la Costituzione italiana! – tuona Giovanardi, perché per famiglia devesi intendere quella tradizionale, cattolica, eterosessuale, unita dal sacro vincolo del matrimonio in chiesa. In verità, nella Costituzione italiana non c’è scritto così – c’è scritto che “la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio”, ma non si specifica di che genere di matrimonio si tratta, se civile, religioso cattolico o di altre religioni. Dato che la stessa Costituzione, e gli stessi Principi fondamentali, che nella gerarchia delle fonti giuridiche stanno sopra ogni altra cosa, anche sopra il Giovanardi pensiero, è scritto “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”, e, ancora “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”, l’assurdità della posizione del sottosegretario si palesa in tutta la sua incostituzionalità. Che ne sa, il Giovanardi, che la coppia fotografata non si sia sposata con un qualsiasi rito? Che ne sa del fatto che, magari, la coppia in questione vorrebbe sposarsi civilmente ma ne è impedita da pregiudizi obsoleti che in molti altri paesi civili sono già stati risolti?
D’altra parte, che vuoi aspettarti? Chi si occupa di leggi sulle sostanze stupefacenti conosce bene la pericolosità sociale delle strategie politiche elaborate da questo uomo, che sta rovinando la vita a migliaia di italiani perseguitandoli e accanendosi contro i loro consumi ed abitudini private. Fa piacere che finalmente se ne accorgano anche altri.
Claudia Sterzi, segretaria della Associazione radicale antiproibizionisti
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