27/03/14

Tempi duri per i tossicodipendenti ucraini: la Russia vieta il metadone in Crimea.

AIDS nel mondo
Le cose si stanno facendo più pesanti per i consumatori di oppiacei in Crimea , la ex provincia ucraina ora annessa dalla Russia. Mentre l'Ucraina ha fatto suo un approccio di riduzione del danno, per  l'uso di droghe pesanti , la Russia respinge tale approccio ed ha alcune delle leggi sulla droga più repressive al mondo.

La Russia non porta avanti programmi efficaci per la prevenzione della diffusione di HIV ed epatite C tra i consumatori di droghe, e sono illegali misure di riduzione del danno come lo scambio di aghi e la terapia sostitutiva degli oppiacei ( OST), delle quali il mantenimento con metadone fa parte.

Ora , le conseguenze concrete del ritorno della Crimea nel largo grembo della Madre Russia si riaffacciano, per i tossicodipendenti di lì. Mercoledì scorso, lo zar della droga Viktor Ivanov , uno dei 31 alleati del Presidente Vladimir Putin, sanzionato dal governo degli Stati Uniti in questo mese, ha annunciato che la Russia vieta l'uso del metadone in Crimea. Quel che arriva dopo i voti di una settimana prima è una presa di distanza generale dalle pratiche di riduzione del danno in Crimea.

"Il metadone non è una cura ", ha dichiarato Ivanov . "Praticamente tutte le forniture di metadone in Ucraina circolano sul mercato secondario ed sono distribuite come stupefacente , in assenza di controlli adeguati. Come risultato, si è formato un mercato nero e viene scambiato a prezzi molto più alti . E' diventata una fonte di redditi per la criminalità", ha detto .

Qualunque cosa dica Ivanov , l'International HIV/AIDS Alliance ha avvertito: togliere il metadone a circa 800 pazienti sarà un disastro. E la minaccia di un rifiuto più ampio di misure di riduzione del danno mette a rischio circa 14.000 tossicodipendenti da iniezione in Crimea.

"Qualora la fornitura di questi farmaci venga sospesa o interrotta, ne risulterà un' emergenza medica, non appena centinaia di pazienti OST andranno in sindrome di astinenza, il che porterà inevitabilmente a un drastico aumento sia della malattia acuta, così come di aumento di iniezioni per coloro che cercheranno di automedicarsi ", ha detto il direttore per l'Ucraina dell'Alliance, Andriy Klepikov .

" Qualsiasi interruzione ai programmi di riduzione del danno è un disastro per la salute, per i diritti umani e l'epidemia di HIV nella regione, ed esortiamo le autorità in Crimea di intervenire in garanzia che le filiere critiche non siano interrotte e le vite non siano messe a rischio a causa di politiche di conquista”, ha aggiunto Klepikov.

L'Ucraina pratica terapia di mantenimento con metadone ( o OST ), in Crimea, dal 2005. I pazienti in Simferopol , Sebastopoli, Yalta , Eupatoria , Feodosia , Kerch e in altre città ricevono un trattamento giornaliero presso le strutture sanitarie locali.

L' AIDS Alliance non è l'unico gruppo a far scattare l'allarme. La Rete Internazionale dei consumatori di droga (INPUD) ha lanciato un appello urgente ai relatori delle Nazioni Unite sulla Crimea "un appello ad una dichiarazione pubblica collettiva, che  evidenzi il rischio imminente che questa popolazione si trovi a perdere l'accesso ai farmaci essenziali , stiamo chiedendo di sollevare la questione con il governo russo, invitandoli a non chiudere i programmi in esecuzione di sostituzione degli oppiacei , stiamo invitando a sollevare il problema con la massima urgenza con il Consiglio per i diritti umani , al fine di garantire una continuazione dell' accesso ai programmi".

Se si tratta di politica sulle droghe e riduzione del danno, la Crimea sembrerebbe star peggio come parte della Russia che come parte dell'Ucraina. Come Klepikov, dell' AIDS Alliance, ha puntalizzato:


"La Federazione russa ha leggi sulla droga estremamente repressive e il suo approccio punitivo verso le persone che fanno uso di droghe fa sì che ora sperimenti uno dei più alti tassi di nuove infezioni da HIV nel mondo. I consumatori di stupefacenti rappresentano quasi l'80 % di tutti i casi di HIV nel paese".

di Phillip Smith , 26 Marzo 2014, pubblicato su www.StopWarOnDrugs.org 
Traduzione @ra

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