Da 10 mesi l'Olanda è governata dai tre partiti olandesi di centrodestra; dopo che le elezioni dell' 8 giugno 2010 lo avevano premiato per un soffio, il leader conservatore liberale Mark Rutte, del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia VVD (31 seggi) e la Democrazia cristiana (CDA) di Jan Peter Balkenende (30 seggi) hanno raggiunto un'intesa con il sostegno esterno del PVV, Partito delle Libertà, partito xenofobo e anti-islamico di Geert Wilders (23 seggi), per la formazione di un governo di minoranza, il primo in Olanda dal 1939.
Il governo di destra aveva fatto una promessa, in campagna elettorale: se vinciamo, chiudiamo i coffeeshops, e su questa promessa ha insistito, durante le elezioni del Senato del maggio 2010, ricavandone una tenuta che non era data per scontata; quindi, subito dopo i risultati elettorali, ha accelerato il percorso verso l'approvazione di una legge che introduca una wietpass, cioè una cannacard, riservata ai residenti. La campagna, prima elettorale, e poi governativa, fa appello alle cittadinanze di provincia, in particolare del sud, ai confini con tutta quella Europa, in gran parte proibizionista, che riversa ogni weekend orde di giovani consumatori di cannabis spinti all'abuso dalle politiche di Giovanardi o dei suoi colleghi francesi o tedeschi. L'ordine pubblico ne risente, e la domanda attira un offerta parallela di mercato illegale di droghe pesanti; come gli svizzeri, gli olandesi dei piccoli paesi di confine sono stanchi di essere invasi, anche se i guadagni che hanno tratto da questa loro tradizionale usanza di fare affari con le droghe e con il proibito sono stati ingenti.
Il 24 giugno Geert Wilders, uno dei fautori di questa svolta proibizionista, è stato assolto nel processo che lo vedeva imputato, con l’accusa di istigazione all’odio razziale, presso il tribunale di Amsterdam. Wilders era stato messo sotto accusa per aver definito l’islam una religione “fascista”, e per aver paragonato il Corano al “Mein Kampf” di Adolf Hitler. "Il multiculturalismo ha fallito", è fra i suoi slogan preferiti, e "un Musulmano moderato non può essere un vero Musulmano".
Sotto il governo attuale si inaspriscono i requisiti per l' immigrazione, i sussidi speciali concessi agli immigrati musulmani saranno interrotti perché, come ha ricordato il ministro Donner, “non è il compito del governo di integrare gli immigrati”. A questo proposito, anche l'Olanda entra a far parte di quel gruppo di paesi che introduce il divieto del burqa per le donne islamiche a partire dal 1 Gennaio 2013. Inoltre le autorità saranno messe in condizione di ritirare con più facilità il permesso di soggiorno a quegli immigrati che avranno dimostrato di aver fallito nel processo di integrazione nella società olandese. Quindi, un ritorno al proibizionismo unito a xenofobia e razzismo integralista.
Anche in tutta altra parte del mondo, a seguito del rapporto della Commissione Globale, si discute delle politiche sulle droghe.
Nel 2010 sono stati stimati in sette milioni i consumatori di hashish in Egitto, paese dove è illegale coltivare, vendere, detenere e consumare; un numero rilevante. Intervistato, Bahaa Zoheir, ufficiale presso l'Amministrazione generale Antinarcotici, sostiene che l'hashish non deve essere, e non sarà mai, legalizzato. Le motivazioni che questo funzionario adduce sono legate ad una visione nazionalista e religiosa:
"Viviamo in una società islamica - sostiene Zoheir - con tradizioni e credenze che devono essere preservate; il ruolo dello Stato è proteggere l'individuo da se stesso". Zoheir definisce il consumo e il mercato delle droghe "altamente antipatriottico, perchè nessuna di queste droghe, ad eccezione del Bango, un tipo di canapa coltivata localmente, è coltivata in Egitto. Se questa roba fosse coltivata in Egitto, allora forse ci potrebbe essere qualche beneficio economico, ma il clima qui non permette la crescita di canapa o oppio di buona qualità". Un professore universitario egiziano, che si presenta sotto pseudonimo, argomenta: "Legalizzare l' hashish o il bango darebbe ai gruppi islamici un motivo per criticare il nuovo governo, dando ai detrattori una ragione per sostenere che il nuovo governo sta cercando di renderli drogati e passivi". Ragioni, quindi, di genere nazionalista, protezionista e di adesione politica a forme di integralismo religioso.
Per finire con le circostanze singolari, che non dimostrano niente, ma messe insieme diventano circostanze plurali, nella settimana passata la parola "templari" è risuonata in due notizie di attualità; da una parte le 1500 pagine della teoria che ha portato Anders Breivik Behring a compiere la sua strage, dove, oltre a teorizzare una nuova crociata, si cita una riunione europea di "Cavalieri Templari", avvenuta in Inghilterra nel 2002, e viene fatto anche il nome di Geert Wilders; dall'altra la notizia che una nuova banda di narcos ha fatto la sua comparsa in Messico. Il gruppo si è battezzato "Templari del Michoacan", uno degli stati più colpiti dal narcotraffico. La polizia ha recuperato "Il codice dei Cavalieri Templari di Michoacan", un codice d’onore dove, fra gli altri, sono compresi i seguenti principi: " ... I Cavalieri templari lanceranno una battaglia ideologica per difendere i valori della società basati sull’etica ... Un templare deve sempre cercare la verità, perché Dio è la verità ... L’ordine promuove il patriottismo ed è l’espressione dell’orgoglio della nostra terra". "Il cartello è nato in marzo ed è coinvolto nel racket delle anfetamine. Che difendono a colpi di mitra".
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