L’applicazione delle leggi sulle droghe ostacola la terapia
antiretrovirale, facilitando così la trasmissione di HIV.
Oltre a incentivare l’uso condiviso di siringhe e altri
comportamenti a rischio per l’HIV, gli strumenti punitivi associati all’applicazione
delle leggi sulle droghe ostacolano la realizzazione dei test e del trattamento
dell’HIV. Ci sono varie modalità attraverso le quali la criminalizzazione dell’uso
di droghe può rendere difficile o impedire l’accesso alle terapie essenziali
necessarie per i consumatori di droghe infettati con l’HIV. Tali ostacoli al
trattamento comprendono lo stigma e la discriminazione all’interno del sistema sanitario,
il diniego di ricevere servizi, la violazione della privacy, la imposizione
del requisito di essersi disintossicato come condizione per il trattamento e l’uso
dei registri che portano fino alla negazione di diritti fondamentali come la
custodia dei minori e il lavoro (23). Come risultato, le ricerche hanno dimostrato
più volte che fra i consumatori di droghe si trovano tassi molti bassi di terapia
antiretrovirale e tassi più alti di morte per AIDS (24).
Le strategie politiche punitive correlate con l’applicazione
delle leggi sulle droghe hanno inoltre implicazioni più ampie sulla salute
pubblica. In particolare, sappiamo che la terapia antiretrovirale riduce la
quantità del virus dell’immunodeficienza umana circolante nel sangue e nei
liquidi sessuali, e recenti prove cliniche hanno dimostrato che questo effetto
riduce anche i tassi di trasmissione dell’ HIV. Di conseguenza, molti organismi
internazionali e programmi nazionali per l’HIV hanno cambiato recentemente il
loro approccio considerando come il "trattamento come prevenzione"
sia una strategia centrale per l’HIV e l’AIDS (25 - 28). Questo cambiamento ha importanti implicazioni
nella progettazione della risposta mondiale all'HIV e all’ AIDS e sottolinea
ulteriormente l'impatto che può avere la sanità pubblica nel garantire
l'accesso al trattamento per l'HIV a tutti i segmenti della popolazione, comprese
le persone che si iniettano droghe.
Tuttavia, numerosi studi hanno dimostrato che le misure punitive
relative all' applicazione delle leggi sulle
droghe e la frequente carcerazione dei consumatori di droghe generano
difficoltà di accesso ai test e alle terapie per l’HIV, e contribuiscono all’
interruzione del trattamento per l'HIV già iniziato (29). Ad esempio, un recente
studio canadese ha dimostrato che quanto maggiore è il numero di volte che un
individuo infettato con HIV è incarcerato, minore è la probabilità che quella
persona segua una terapia antiretrovirale (30). Allo stesso modo, uno studio condotto
a Baltimora Baltimora su pazienti affetti
da HIV ha fatto emergere che anche brevi periodi di detenzione sono associati
con un rischio doppio di condivisione di aghi e un rischio sette volte maggiore
di trasmissione (31). Il fatto che le misure repressive associate all'applicazione
delle leggi sulla droga spesso interrompano le terapie per l’HIV, facilitando l’instaurarsi
di una resistenza ai farmaci e aumentando il rischi di infezione, deve essere ancora affrontato in modo adeguato
nell’ambito delle strategie di prevenzione nazionali e internazionali (27,28). In
realtà, il "trattamento come prevenzione" e le nuove strategie di
prevenzione, come ad esempio l’ espansione dell'uso della profilassi
pre-esposizione con farmaci antiretrovirali, sono raramente presi in
considerazione o discussi dalle autorità come risposta contro l'HIV per i
consumatori di droghe iniettabili.
(Foto: Le medicine per i pazienti sono allineate per la
distribuzione nel reparto per l’ HIV e l’AIDS al Yuan Hospital di Pechino, 1
dicembre 2011. Secondo quanto dichiarato dai media statali, che hanno citato
funzionari della Sanità, il numero di nuovi casi di HIV e AIDS in Cina è cresciuto a dismisura, con tassi di
infezione in aumento tra gli studenti universitari e gli uomini più anziani. Il
Centro cinese per il Controllo e Prevenzione ha pubblicato cifre che mostrano 48.000
nuovi casi in Cina nel 2011, ha detto l'agenzia di stampa ufficiale Xinhua. Il
governo cinese è stato inizialmente lento nell’ammettere il problema dell'HIV e
dell’ AIDS negli anni ‘90. Reuters / David Gray)
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